La Lancia Fulvia Coupé HF, nella sua versione 1600 cm³, fu tra le principali protagoniste delle competizioni di rally sul finire degli anni 1960 e nei primi anni 1970. Il debutto avviene al Tour de Corse del 1965, pochi mesi dopo la sua presentazione al Salone dell'automobile di Torino. Nel campionato del mondo rally ottenne solamente un 3º posto (al Safari Rally del 1974 con Sandro Munari), ma la Fulvia Coupé aveva consumato i suoi successi negli anni precedenti, conquistando anche un mondiale marche nel 1972, che già dall'anno successivo sarebbe diventato l'attuale campionato del mondo costruttori.
La Lancia Stratos HF è un'automobile con carrozzeria di tipo coupé, prodotta dalla casa automobilistica italiana Lancia dal 1973 al 1975, su disegno di Marcello Gandini per Bertone, va a sostituire la Lancia Fulvia Coupè HF nelle competizioni rallistiche. Il nome ufficiale è "Strato's", con l'apostrofo, ma è universalmente nota come "Stratos". Nella versione definitiva, sia il motore che la trasmissione erano quelli della Ferrari Dino 246, i quali, abbinati a un telaio monoscocca centrale in acciaio, resero la Stratos un'automobile sportiva molto competitiva. Conclusa la prima produzione in serie, venne schierata in gara nei rally nell'allora Gruppo 4 e fu per anni la vettura più competitiva: nelle stagioni 1974, 1975 e 1976 diventò Campione del Mondo Rally; ebbe inoltre molti altri successi di prestigio a livello europeo e nei singoli campionati nazionali tra i quali, ovviamente, quello Italiano.
Nonostante la Stratos continuasse a essere un'automobile vincente, senza rivali di rilievo, il gruppo Fiat smise di utilizzarla come vettura ufficiale nel Mondiale Rally nel 1977 per rimpiazzarla con la Fiat 131 Abarth Rally. La Stratos comunque continuò a gareggiare e a vincere, anche se non più con la livrea ufficiale (anche se non è mai stata schierata con una livrea ufficiale Lancia, ma sempre con i colori di sponsor privati) fino al 1982, anno di scadenza dell'omologazione. Spendiamo due parole per il motore e le prestazioni della Stratos. Montava in posizione centrale un V6 da 2.418cc da 190cv nella prima versione fino a poi arrivare a 420cv nella versione più potente del 1978. La trasmissione era posteriore abbinata ad un cambio manuale 5 rapporti. Molto evolute per l'epoca le sospensioni sia anteriori che posteriori; montava inoltre freni a disco ventilati sulle quattro ruote. La velocità massima è variabile viste le numerosi modifiche apportate, ma si parlava di 230 km/h.
Dal 1982, la Lancia decise di sostituire la Stratos nelle competizioni rallistiche (anche se la Stratos a sua volta era stata sostituita dalla Fiat 131) con la Lancia Rally 037. Il progetto SE037 fu sostenuto da una collaborazione tra Lancia, Pininfarina, Dallara e Abarth, riprendendo l'evoluzione della 030 realizzata dalla Abarth nella seconda metà degli anni settanta, e fu presentato al 59° Salone dell'automobile di Torino nel 1982. La versione stradale non riscosse alcun successo e passò in secondo piano anche se le prestazioni erano notevoli. Montava infatti un 2.000cc sovralimentato da un compressore volumetrico che garantiva ben 205cv. Lo scatto era notevole, infatti la 037 copriva lo 0-100 in meno di 7 secondi e raggiungeva la rispettabilissima velocità di 220 km/h.
A differenza della versione stradale, la versione da gara colse numerose affermazioni in campo rallystico. La Lancia 037 aveva il non facile compito di sostituire la gloriosa Fiat 131 che aveva raccolto numerosi successi. Si decise di scartare il sistema di turbocompressore in virtù di un compressore volumetrico sviluppato dall'Abarth. Per risparmiare tempo e sui costi si pensò di usare il telaio già esistente, la Lancia Beta Montecarlo, versione sportiva della vettura che aveva avuto un grande successo, anche negli USA dove era venduta come "Scorpion". Il telaio era stata realizzato presso Dallara, partendo dalla base della vesione silhouette che disputava il mondiale marche. Interessanti le caratteristiche tecniche: carrozzeria in resina rinforzata con fibra di vetro, peso in condizione di marcia di soli 980kg. Montava in posizione centrale un 4 cilindri in linea da 1995cc; potenza massima iniziale da 255cv mentre nell'ultima evoluzione arrivò a ben 350cv. Trazione posteriore, differenziale autobloccante e freni a disco con pinze in lega leggera, su tutte e quattro le ruote Brembo-Abarth. Vinse il titolo mondiale del 1983 e fu l'ultima auto a 2 ruote motrici a vincere il mondiale rally.
Il telaio aveva una struttura reticolare di tubi saldati, mantenendo una sufficiente leggerezza. Le sospensioni erano a parallelogramma deformabile, progettate per sopportare una accelerazione di gravità otto volte superiore a quella normale. Il debutto mondiale della Delta S4 avvenne nel rally RAC del 1985, e fu un successo: primi due posti con le coppie Toivonen-Wilson e Alen-Kivimaki. La Delta S4 si dimostrò ben presto un'auto vincente. Ma il dramma era alle porte: nel maggio 1986 al Tour de Corse, Toivonen ed il suo copilota Cresto, fino a quel momento in testa al rally, uscirono di pista e perirono nell'incidente. La Delta S4 dopo soli 13 mesi concluse il suo breve ma intenso ciclo, non vinse nessun titolo mondiale, dimostrandosi comunque una delle più competitive vetture di Gruppo B. L'esperienza maturata con la S4 permise alla Lancia di presentare dopo pochi mesi la nuova Delta 4WD.
Questa vettura a trazione integrale permanente (da qui la sigla 4WD che in lingua inglese è l'acronimo di four-wheel drive), venne presentata nel maggio 1986 e concepita inizialmente per la commercializzazione di serie, ma ben presto la Lancia capì le potenzialità di un suo eventuale impiego come vettura da competizione, tanto che fu decisa la sua omologazione nel Gruppo A automobilistico e la sua iscrizione al campionato del mondo rally 1987. La Lancia Delta HF 4WD partecipò al Campionato del mondo rally dal 1987 al 1988 vincendo 2 titoli mondiali e ben 11 gare. Vinse anche il campionato mondiale piloti nel 1987 con Juha Kankkunen. Fu poi rimpiazzata dalla Lancia Delta HF Integrale, la Lancia più vincente di sempre nelle competizioni rallystiche.
Questa versione della Lancia Delta venne presentata nell'ottobre 1987, con il preciso scopo di partecipare al campionato del mondo rally, la vettura è infatti una diretta evoluzione della Lancia Delta HF 4WD, vettura che aveva partecipato, con successo, al campionato del mondo rally 1987 ed aveva dispuatato, vincendole, le prime due gare del campionato del mondo rally 1988, proprio in attesa, che la squadra corse Lancia, ottenesse l'omologazione della Delta Integrale, conseguita solo a campionato in corso, esattamente dalla 3ª delle 11 gare in calendario, il Rally del Portogallo del 1º marzo 1988. La vettura venne ulteriormente migliorata l'anno successivo grazie all'introduzione del nuovo motore con distribuzione a 4 valvole per cilindro, denominata Lancia Delta Integrale 16V farà il suo debutto nel Campionato del Mondo Rally al Rally di Sanremo 1989 e, guidata da Miki Biasion, centrerà una memorabile vittoria dopo una straordinaria rimonta su Alex Fiorio e Carlos Sainz.
La vettura continuò a mietere successi a ripetizione per tutto il biennio successivo. Poche settimane dopo la vittoriosa conclusione della stagione 1991 sugli sterrati inglesi del Rac Rally, il 18 Dicembre alle ore 18, la Lancia annunciò il suo ritiro dalle corse nonostante fosse già pronta un ulteriore aggiornamento su base Delta. Per la stagione 1992 si decise di dare in gestione tutto il materiale del reparto corse alla più importante scuderia satellite della Lancia : il Jolly Club, già presente in veste semiufficiale da diversi anni nel Campionato Mondiale Rally. Il Campionato del Mondo Rally 1992 vede il debutto della Lancia Delta Integrale Evolzione: una vettura completamente rinnovata rispetto alle antenate soprattutto per quanto riguarda la geometria delle sospensioni. Nonostante l'auto non sia seguita in forma ufficiale dalla casa madre si capisce fin dalle prime prove speciali del Rally di Montecarlo che sarà la vettura da battere nell'arco dell'intero campionato. La berlinetta di Torino terminerà a podio in tutte e dieci le gare inserite nel Campionato Costruttori, conquistando otto successi e quattro doppiette. A fine anno arriverà il sesto titolo consecutivo.
La Lancia Delta Integrale domina le scene del Campionato Mondiale Rally riprendendo, senza interruzione, la striscia di successi iniziata nel 1987 dalla Lancia Delta 4WD. Ai titoli mondiali piloti e costruttori vinti nel 1987 vanno ad aggiungersi altri 5 Campionati del Mondo Rally Costruttori consecutivi (dal 1988 al 1992) e 3 Campionati del Mondo Rally Piloti tra i quali spiccano i due allori di Miki Biasion, primo italiano, e al momento unico, capace di vincere l'ambito titolo mondiale riservato ai conduttori. Solamente nel 1990 e nel 1992 il Campionato Piloti non fu appannaggio di un pilota Lancia: in entrambe le occasioni venne conquistato dallo spagnolo Carlos Sainz. In 6 stagioni nel Campionato del Mondo Rally la Lancia totalizza 46 vittorie: il bottino raccolto dalla sola Delta Integrale nelle sue varie evoluzioni conta ben 35 vittorie e 96 podi.
PALMARES : 5 Campionati del Mondo Rally Costruttori (1988, 1989, 1990, 1991, 1992)
3 Campionati del Mondo Rally Piloti (Miki Biasion nel 1988 e nel 1989 e Juha Kankkunen nel 1991)
5 Campionati Europei Rally (1988 con Fabrizio Tabaton, 1989 con Yves Loubet , 1990 con Robert Droogmans, 1991 con Piero Liatti e 1993 con César Baroni)
2 Campionati Europei Rally Produzione (Gruppo N) (1988 con Piero Liatti e 1989 con Maurizio Ferrecchi)
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Immagini tratte dal Web.
i campionati del mondo costruttori sono SEI consecutivi, dal 1987 al 1992 ....................
RispondiEliminaInfatti sono 6 se consideri quello vinto nel 1987 dalla Lancia Delta HF 4WD..c'è scritto ;)
RispondiEliminaUfficiali sono 5 perché nel '92 la Lancia si era già ritirata dalle corse.
RispondiEliminaComunque, dalla prima vittoria della Fulvia nel mondiale '72 all'ultima della Delta nel '92, gli anni sono 20 e non 30...