venerdì 7 settembre 2012

Aston Martin One-77 Q Series


Ebbene si, la Aston Martin ha deciso di produrre una limited edition per la già rarissima e costosissima One-77. Parliamo della One-77 Q Series, che verrà prodotta in soli 7 esemplari alla "modica" cifra di quasi 3 milioni di dollari. Q by Aston Martin è un programma di personalizzazione svelato dalla prestigiosa ditta inglese al Salone di Ginevra 2012 e riguarda modifiche sia a livello dell'estetica che degli interni per i clienti più esigenti. L'inglese conserva il suo V12 da 750 cavalli con una velocità massima superiore ai 350 km/h.

Ricordiamo brevemente i caratteri della One-77 : L'Aston Martin One-77 è una coupé 2 porte prodotta dalla casa automobilistica britannica Aston Martin. La sua prima apparizione fu al Salone dell'automobile di Parigi 2008, ma la sua produzione è iniziata nel 2009 ed è stata prevista per un totale di 77 esemplari. La One-77 ha un telaio realizzato in una struttura monoscocca in fibra di carbonio e la carrozzeria della macchina è in pannelli di alluminio lavorato a mano; al posteriore è presente uno spoiler estraibile. I fari sono di bi-xeno con led integrati e indicatori di direzione, luci posteriori a led con fendinebbia.
Il propulsore che la spinge è montato anteriormente, si tratta di un motore V12 aspirato con monoblocco e testate in lega d'alluminio, con doppio albero a camme in testa, 48 valvole e 7312 cm³ di cilindrata. Eroga 750 CV di potenza e 750 N m di coppia. L'accelerazione 0-100 km/h è sotto i 3,5 secondi mentre la velocità massima è di 354 km/h.

Ecco un video esclusivo sulla Aston Martin One-77 Q Series :



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Immagini tratte dal Web.


mercoledì 5 settembre 2012

Dal 2014 le F1 con l'abitacolo chiuso

L’incidente alla partenza del Gp del Belgio, subito da Alonso, diventa un segnale d’allarme. «Stavolta è andata bene, siamo stati fortunati. Verrà un giorno che non lo saremo», ammonisce Paddy Lowe, direttore tecnico della McLaren. Torna l’idea di una copertura dell’abitacolo, ipotesi che fa storcere il naso ai puristi, perché rischia di stravolgere l’essenza della Formula 1 (ruote scoperte, abitacolo aperto). «Entro il 2014 dobbiamo adottare una soluzione - insiste Lowe, che sta seguendo il progetto insieme con la Federazione internazionale dell’automobile -. Più che un cupolino, pensiamo a una sorta di gabbia. Capisco le obiezioni, dobbiamo rispettare le caratteristiche della F1, ma trovare una soluzione è inevitabile».

Qui a destra trovate una proposta – firmata da un giovane designer di nome Jacek Kolodziejczyk – senz’altro avveniristica ed esteticamente gradevole. Ma saranno davvero così le monoposto del futuro? Sorge un dilemma; sicurezza o tradizione? Cambiamento necessario o preoccupazione eccessiva? Va ammesso che nella Formula 1 ipersicura di oggi, è il capo la parte che resta esposta al rischio. Il tema torna d’attualità dopo l’incidente di Fernando Alonso al via del GP del Belgio. Il pilota della Ferrari ha ammesso di averci capito poco lì per lì ma di aver avuto paura anche per le sue mani che stavano girando il volante verso destra per affrontare la prima curva di Spa-Francorchamps.

Voi sareste d'accordo ad una monoposto del genere??O credete che siano pericoli che si debbano correre per preservare la bellezza della F1??


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domenica 2 settembre 2012

Fallimento per la Gumpert


Notizia shock per tutti gli appassionati di motori e non solo : la tedesca Gumpert ha presentato istanza di fallimento. Roland Gumpert e Roland Meyer della MTM, ambuedue con esperienze in Audi nel loro passato, avevano lanciato il marchio nel 2004 sviluppando progressivamente negli anni successivi la Apollo, l'unico modello presentato fino a oggi e declinato in una serie di varianti sempre più potenti, tutte accomunate dall'utilizzo di un 4.2 V8 Audi con sovralimentazione biturbo. C'era, secondo indiscezioni e fonti vicine alla casa, un secondo modello in cantiere. I recenti investimenti verso il promettente mercato cinese non hanno portato i risultati sperati e l'impegnativo sviluppo di un nuovo modello ha messo in crisi le finanze della piccola Casa tedesca, che sarà quindi seguita da un curatore fallimentare. Dopo la estrema Apollo, dedicata sopratutto alla pista, la Gumpert avrebbe portato in produzione la Tornante, le cui linee sono state disegnate dalla Carrozzeria Touring.


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